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Storia del Club
Passione rossa. Passione per le rosse del commendatore. Passione per i piloti scelti dal commendatore .

Vent'anni fa la passione cominciava da una visita a Maranello, fabbrica ben diversa da quella di oggi.
Più piccola, ancora artigianale.
Ci va Enzo dell'Orto che organizza una gita alla Ferrari per il CRAL della Banca Popolare di Milano.

Quell'anno, il 1977, la Ferrari ha appena vinto il mondiale con Niki Lauda.

Sono in 300 quel giorno ad innamorarsi delle Rosse e così nasce l'idea del Ferrari Club anche a Milano.

A Maranello, il FCM ci va nel 79 per la prima visita ufficiale e quell'anno indice anche una manifestazione ciclistica amatoriale il cui ricavato viene devoluto a favore della lotta contro i tumori; l'anno dopo i soci si tassano per contribuire all'iniziativa "Aiutiamoli" indetta dalla Gazzetta dello Sport a favore dei terremotati dei terremotati dell'Irpinia.
 
La bandiera del FCM sventola sul circuito di Montecarlo e poi a Imola quando nell'80 sul Santerno viene organizzato il Gran Premio d'Italia sottratto all'Autodromo di Monza.
Sono un centinaio i soci che partecipano a queste trasferte e che agitano le bandiere col Cavallino.
Gli stessi che si ripresentano puntuali l'anno dopo al primo Gran Premio di San Marino e poi vanno in Spagna per vedere vincere l'indimenticabile Gilles Villeneuve.

La trasferta di Jarame resta storica perchè raccoglie 450 adesioni: sono in 250 a partire da Milano e 200 da Roma.
L'effetto vittoria di Villeneuve a Montecarlo ha dato la carica ai fans del Cavallino richiamati dall'invito del CFM.
La F1 vive stagioni indimenticabili con Gilles che infiamma gli animi dei tifosi e Enzo Ferrari che pompa sul fuoco degli entusiasmi.
Il FCM raccoglie adesioni da tutta Italia. Ma arriva la gara di Zolder, la morte di Gilles. E' lutto per tutti; i soci del FCM hanno un'idea: preparare un busto del "Canadese Volante" e donarlo al Comune di milano. Viene contattato il Maestro Gianrigo il quale prepara un calco che il giornalista Franco Lini, ex direttore sportivo Ferrari, giudica molto somigliante.

Il 18 dicembre a Palazzo Dugnani viene presentato il busto di Gilles Villeneuve; quel giorno assistono alla cerimonia gli assessori Guido Aghina e Giuliano Banfi, il Dr. Franco Gozzi della Ferrari S.p.A., il giornalista Franco Lini, il presidente del F.C. Valenza, Sergio Cassano, Roberto Crepaldi, Michele Alboreto, Luciano Mantoni, Giovan Battista Guidotti, l'indimenticabile compagno di tante gare con Tazio Nuvolari.

"Ringrazio il FCM che ha fatto tanto per la Ferrari mentre la Ferrari non ha finora fatto nulla per il club" disse Enzo Ferrari intervenendo telefonicamente alla cerimonia.

Enzo Dell'Orto quel giorno chiese al commendatore: "Quando potremo vedere Alboreto su una Ferrari?" Il "Drake" gli rispose: "Quando Michele Alboreto sarà libero da impegni con altre case gli darò una Ferrari."
Due anni dopo Alboreto firmò per la casa di Maranello. Un anno prima, in occasione del compleanno di Enzo Ferrari, Enzo Dell'Orto andò a Maranello per donare il bronzo di Gilles Villeneuve. "E' lui", sentenziò commosso il commendatore vedendolo, "lo metteremo a Fiorano". E là si trova ancora oggi.

Nel settembre del '83 a Maranello si svolge il "Ferrari Day", i soci ne restano affascinati e decidono di organizzarlo anche a Milano. Sono 157 le vetture schierate nel Settembre 84, raduno preparato con il supporto del Ferrari Club di Valenza Po. Il FCM ha la collaborazione del FC di Valenza, Sergio Cassano, e di Robero Crepaldi.
Poi arriva il Gran Premio Retrò voluto dal FCM per celebrare i cent'anni dell'automobile e l'anniversario del primo GP disputatosi a Milano nei viali attorno al Parco Sempione.
La manifestazione richiama 70.000 spettatori, per una rievocazione con vere e proprie vetture di F1. Arriva l'ex pilota Gigi Villoresi e c'è John Surtees con la Ferrari del '64 con la quale vinse il Mondiale, Jean Sage guida invece la T4 ex Villeneuve.
Quella giornata resta la più vissuta dai soci del Ferrari Club Milano che ogni anno organizza il suo raduno e si muove una ventina di volte l'anno in tutta Italia e all'estero.

A scopo benfico dall'80 il FCM ha organizzato anche concerti presso il Conservatorio Giusepe Verdi di Milano.
Insomma, tanta passione senza dimenticare quanti hanno bisogno. Però anche il FCM ha un desiderio da esprimere: poter ritrovare con Maranello quel feeling che c'era ai tempi del commendatore.