Addio, Enzo


Si è spento a 78 anni il nostro Enzo Dell’Orto, fondatore e presidente del Ferrari Club Milano.

Fino all’ultimo, nonostante la malattia, progettava e organizzava appuntamenti, come era solito fare.

Nel 1978 l’idea di un Ferrari Club Milano sembrava un’impresa irrealizzabile, eppure di strada ne ha fatta tanta lui che non ha mai posseduto una Ferrari, ma amava e curava quelle dei soci come fossero le sue.

Uomo buono, genuino, talvolta poco incline alla diplomazia, ma determinato e creativo, il nostro Enzo, per decenni meccanico alla Renault, ha avuto la capacità di realizzare grandi idee, come il busto di Gilles Villeneuve donato al Museo della Scienza e della Tecnica, i concerti al Conservatorio e la partecipazione a programmi televisivi per sostenere associazioni di volontariato che si occupano soprattutto di donne e bambini.

Il sodalizio nato nel 1978 aveva avuto il benestare dell’indimenticabile ingegnere Enzo Ferrari e in più di quarant’anni di attività ha promosso numerose iniziative di beneficenza, supportato dall’amicizia di Mike Bongiorno, imprenditori e soci che negli anni gli sono stati vicino.

Quarant’anni fa, nel 1982 con il sindaco Carlo Tognoli, ricevette l’Ambrogino d’Oro dalla Milano che ha sempre amato, città per la quale ha organizzato i prestigiosi Raduni Internazionali - incontri di classe nei luoghi più rappresentativi della città, che fino allo scorso settembre vedevano la scorta del corteo di vetture da parte delle Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Polizia Stradale, Carabinieri motociclisti, con i quali aveva stretto un legame particolare.

Alla fine della scorsa estate ebbe, lui e tutto noi, una grande soddisfazione: l’intitolazione a Michele Alboreto, un altro suo grande amico, di una delle curve del circuito di Monza, che aveva contribuito a realizzare sensibilizzando le istituzioni con la raccolta di oltre ventimila firme.

La sua passione durata una vita è raccontata nel libro “Enzo, la Ferrari mi ha tradito” (edito da La memoria del Mondo).

Enzo Dell’Orto amava il Trentino e la sua Val di Non con i suoi paesaggi, le mele e i Cori, la musica dei motori e le cose fatte bene, sempre, nella vita come in pista, “in competizione con noi stessi, prima di tutto perché, come disse una volta Enzo Ferrari: Solo nella competizione c’è vita”.

La sua voce nelle ultime settimane lasciava trasparire stanchezza, ma la determinazione ad andare avanti è sempre stata tanta, come per tutta la sua vita, nonostante un lungo contenzioso con la Ferrari spa per l’uso del marchio, mentre nel suo sangue “pulsava la potenza e la passione per quei Cavalli”.

I funerali saranno martedì 19 aprile alle ore 11, presso la parrocchia San Giuseppe Colasanzio, via don Gnocchi 16 Milano.

Abbiamo deciso di lasciare attivo, a memoria del nostro Enzo, il sito del suo Ferrari Club Milano. Potete lasciare un messaggio con i vostri ricordi o i vostri pensieri nella sezione Guestbook, che abbiamo riaperto.